Simpatico, allegro, sarcastico, non proprio demodè: questo breve articolo del Socio Lorenzo l'abbiamo reperito nell'archivio di un noto giornale cittadino e privi del suo consenso lo pubblichiamo.

Me lo hanno chiesto e me lo chiedono ancora adesso in tanti, autenticamente convinti che correre possa servire al più per non perdere l’autobus, e che farlo “per correre” sia uno spreco assurdo di fatica e di tempo. Veramente me lo chiedevo anch’io fino a qualche anno fa, quando ero ancora più giovane – ma solo per l’anagrafe – di adesso e trovavo buffi quei pochi adulti che vedevo trottare per strada con scarpette e tuta da ginnastica o peggio, con il caldo,  in canottiera e “mutande”.

Mi sono accorto che i pochi di allora oggi non sono più così pochi e allora prendo coraggio e tento di rispondere a mezzo stampa alla domanda “chi te lo fa fare?”.

 


I motivi possibili sono tanti. Non vorrei somministrare ancora una volta ai miei quattro incolpevoli lettori i tormentoni (sempre benemeriti, per carità) che ci arrivano tutti i giorni con le campagne di Pubblicità Progresso e con le rubriche TV dedicate alla salute (tipo “più sani, più belli” o “Elisir”). Una citazione speciale la meritano gli immancabili, inesorabili, e sempre uguali articoli che compaiono verso la fine della primavera sulle riviste dedicate a Lei, a Lui, alla Famiglia, o al Benessere Psicofisico Globale, e vengono cercati e divorati da chi vede con angoscia avvicinarsi il giorno della “prova costume da bagno” e cerca improbabili esercizi o diete o Estratti Naturali che lo trasformeranno in pochi giorni da bruco (vedi foto: prima della cura) in farfalla (vedi foto: dopo la cura).

Presento solo alcune risposte razionali, cioè alcuni soggetti, propri o figurati, verosimilmente titolati a farcelo fare:

-  noi stessi, se ci vogliamo un po’ di bene; qui non approfondisco, sappiate però che è la risposta che prende più punti.

- il medico (quello che ci convince di più, a seconda dei gusti personali più(?) o meno(!) spontanei: cardiologo, reumatologo, internista, angiologo, …)

- il sentire comune della gente (scusate il termine abusato) che, come il comune senso del pudore, e secondo me per fortuna, si evolve nel tempo. Oggi chi pratica una manutenzione attiva del proprio fisico è “In”, chi non lo fa è “Out”. Nell’occhiata solo in apparenza indifferente che il podista sudato scambia con chi sta seduto in ciabatte fuori della porta di casa transita ora come allora una discreta dose di (benevola) commiserazione, ma adesso è rivolta verso il proprietario delle ciabatte.

Arrischio un’ultima motivazione, riservata ai lettori maschi adulti oltre una certa età che non hanno mai provato a fare un po’ di corsa a piedi (tutti gli altri/e sono pregati/e di interrompere qui la lettura perché l’argomento non li riguarda).

Quanta energia siete in grado di esprimere in “quelle situazioni” – qui mi riferisco solo a quelle legittime - che spero per voi siano ancora numerose e soddisfacenti?

Mi sa che se ci mettete un po’ di impegno dopo pochi minuti le sensazioni più intense non arrivano dalla parte “giusta”, ma riguardano piuttosto il fiato corto e la tachicardia di un cuore che perde la rima con “amore”.

Cominciate ad allenarvi adesso alla corsa (se non avete impedimenti seri di salute): come diceva il compianto maestro Manzi, non è mai troppo tardi e sarete in grado tra due mesi di correre per mezz’ ora senza interruzioni, e senza problemi di fiato o di cuore.

Far bene l’amore fa bene all’amore: è lo slogan sempre valido che in un vecchio spot pubblicizzava un prodotto naturale che “preserva” da guai grossi, raccomandato dalle più importanti istituzioni mondiali (tutte eccetto una, che recentemente ha raccomandato l’astensione).

Se siete allenati alla corsa, per mezz’ora e anche oltre (perché mettersi limiti?) il fiatone non c’è più e il cuore ritorna a fare la rima giusta.

Meditate gente, e andatevi a comprare un paio di scarpette da corsa.

 

Un podista over 50.