Nel libretto del 2006 abbiamo scovato questo breve scritto, del Socio Dario, sulla corsa  e sui suoi effetti collaterali. Dopo attenta discussione si è deciso di pubblicarlo ............... a  Vostro  rischio  e pericolo.                 La Redazione

 

Da qualche anno condivido la passione della corsa con gli amici del Gruppo Bancarella di Mirano. Non sono di Mirano, ma poco importa, il gruppo accoglie con piacere anche i“foresti”Prima di allora partecipavo con discontinuità alle manifestazioni podistiche  che ogni domenica si organizzano sul nostro territorio: partecipavo se c’era la compagnia di qualche amico, altrimenti, se mi trovavo da solo preferivo il solito giro per le stradine di campagna dietro casa.

 

 

 

Frequentando queste marce non competitive sovente avevo occasione di incontrare un amico che correva con il Gruppo Bancarella di Mirano. In una di queste circostanze, capita così che questo  amico mi presenti al nostro Presidente: detto fatto anch’io posso far parte del gruppo o meglio ne potrò far parte se manifesterò una certa costanza nella partecipazione a questi impegni domenicali.

 

 

 

Non mi fu difficile superare la prova, anche perché coltivavo ormai da anni questa passione, e non era certamente la pioggia o un po’ di vento fresco o la nebbia a togliermi il piacere della sgambata della domenica.

 

 

 

Da cinque anni ormai anch’io faccio parte del “mitico” Bancarella, il gruppo che da trent’anni, ogni domenica, porta le sue cento magliette rosse a correre (o marciare) lungo i nostri bei percorsi di campagna e di collina. La mia partecipazione adesso è diventata più assidua perché c’ è la voglia e il piacere di “esserci”, la domenica mattina di buonora, con questo folto ed esuberante gruppo di amici per partecipare insieme al nuovo impegno in calendario.

 

 

 

Lungo stradine di campagna o lungo sentieri collinari si corre in simpatica compagnia, si scherza, si prende ovviamente per i fondelli il compagno che sta soffrendo più degli altri e tra un discorso serio e una battuta anche i chilometri passano più velocemente.  Le due orette di corsa se ne vanno quasi senza accorgersene! Ci si ritrova così all’arrivo per il consueto commento sul percorso, sul paesaggio, sul tempo impiegato, sulla bontà dei ristori o sulla stitichezza degli organizzatori che sui ristori hanno investito poco.

 

 

 

Frequentando il gruppo mi sono accorto come la compagnia di altre persone ti contagino facilmente il loro entusiasmo per la corsa e ti trasmettano anche un po’ di convinzione in più nei tuoi mezzi. Succede così che anch’io mi sono convinto a misurarmi in competizioni impegnative come la maratona o la Cortina - Dobbiaco, obiettivi che, da solo, molto probabilmente, non avrei mai  preso in considerazione. Ed è abbastanza naturale che durante il periodo di preparazione ad uno di questi impegni ci si trovi anche per un allenamento con qualche compagno del gruppo magari anche per far tesoro della sua esperienza.

 

 

 

Il Gruppo comunque non esiste soltanto la domenica. Non c’è soltanto la corsa. Altre occasioni ti consentono di stare insieme e coltivare una sana amicizia con altri amici con i quali scopri di avere interessi in comune. La riunione del lunedì, la gita di qualche giorno per correre una maratona in una città dell’Europa, l’organizzazione della nostra marcia “Mirano città verde”, la pizza dopo una maratona per raccontarsi le sensazioni vissute, una partita di calcio in TV da gustare in compagnia, una escursione in montagna con qualche altro appassionato o più semplicemente il ritrovarsi con un gruppetto per trascorrere in simpatica compagnia una serata , sono alcuni esempi.


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